Sculture di Celiberti nel giardino di Villa Nachini Cabassi a Corno di Rosazzo, in occasione della mostra "E-Vocazioni: Fedele e Celiberti tra realtà e visione"

In occasione del festival FluxJudri (click per il programma FluxJudri), Corno di Rosazzo presenta la mostra “E-vocazioni: Fedele e Celiberti tra realtà e visione”. Si tratta di un’esposizione intrigante che promette di affascinarvi e farvi riflettere, con Villa Nachini Cabassi come luogo centrale (click qui per saperne di più sulla Villa!).

Questa mostra straordinaria riunisce le opere di due artisti sensibili e di impatto: Simona Fedele e Giorgio Celiberti. Un accostamento artistico che offre punti di vista unici sulla condizione umana, la memoria e la bellezza.

Simona Fedele: Sguardi che Vengono da Lontano

Dettaglio di alcuni ritratti di Simona Fedele, ospitati in Villa Nachini Cabassi in occasione della mostra "E-Vocazioni: Fedele e Celiberti tra realtà e visione".

Nata a Udine nel 1967 e ora residente a Corno di Rosazzo, Simona Fedele è un’artista la cui opera è stata apprezzata in gallerie e fiere d’arte in tutto il mondo, da Art Cologne a Art Miami.

Le sue opere non sono semplici immagini, ma veri e propri frammenti di memoria, come se fossero reperti di un passato lontano. C’è una sensazione palpabile di lacerazione e distacco nei volti raffigurati nelle sue opere, che emerge da una sorta di velatura eterea, come se fossero anime in cerca di connessione. La grazia e la bellezza dei soggetti sono volutamente “stravolte” da una tecnica vibrante. Il colore, rovesciato e spruzzato, diventa l’espressione di uno stato d’animo stupito di fronte all’umanità.

Ma è nella materia che l’arte di Simona Fedele rivela la sua vera magia. Le sue tele sono composte da garze, antiche carte, stoffe, legni riciclati, fili da ricamo, calce e cemento. Questi materiali non sono solo un semplice sfondo, ma si fondono con il colore in una pittura ricca di storia e texture. La foglia oro, argento e rame, usata con maestria degna di un alchimista, non sono soltanto ornamento. Diventano una preziosa “carta” che ha conservato questi volti nel tempo, rivelandoli a noi, spettatori impazienti, nella loro splendida malinconia. È un’arte che invita a rallentare, ad “ascoltare” quegli sguardi e a ricostruire un ponte tra il presente e un passato che potrebbe racchiudere anche la vostra storia.

Se volete immergervi nelle creazioni di Simona Fedele, date un’occhiata al suo sito: https://www.simonafedele.com/home

Giorgio Celiberti: La Forza della Materia e del Segno

Dettaglio di una delle sculture di Giorgio Celiberti nel giardino di Villa Nachini Cabassi, in occasione della mostra "E-vocazioni: Fedele e Celiberti tra realtà e visione"
Dettaglio di una delle sculture di Giorgio Celiberti nel giardino di Villa Nachini Cabassi

Accanto all’intensità emotiva di Simona Fedele, troviamo le opere di Giorgio Celiberti, un maestro la cui ricerca artistica celebra la materia e il segno. La sua biografia racconta un cammino di continua sperimentazione, in cui i materiali diventano linguaggio per esplorare le profondità dell’esistenza.

Nato a Udine nel 1929, Celiberti ha dedicato la sua esistenza a esplorare i limiti della pittura e della scultura, dando vita a un linguaggio visivo ricco di significato e storia.

La sua arte è in costante movimento; rappresenta un flusso incessante, animato da una “bruciante ansia di sperimentazione”. Celiberti si è avventurato attraverso una vasta gamma di tecniche e materiali. Dai grandi affreschi che graffiano la superficie, liberando emozioni complesse, alle sculture in alluminio e bronzo che ritraggono cavalli, gatti e civette, ogni creazione è un invito a scoprire “tracce di vita che sfidano il tempo”. Questi segni ci ricordano l’importanza della memoria e del ricordo.

Celiberti interagisce con la materia in modo profondo e viscerale. Le sue creazioni, siano esse sculture o dipinti, possiedono una potente fisicità, con texture invitanti che catturano l’attenzione. Grazie a strati, incisioni e all’uso sapiente di pigmenti e supporti diversi, Celiberti crea opere che sembrano emergere da un passato archetipico, portando con sé messaggi universali sulla memoria, il tempo e la condizione umana. Le sue opere non si limitano a essere viste, ma vanno sentite, come presenze silenziose che raccontano storie di vita, trasformazione e rinascita. È la sua capacità di dare anima alla materia che rende il suo lavoro così particolare e indimenticabile.

Le Radici di Celiberti: Influenze e Frequentazioni Artistiche

Il percorso di formazione di Giorgio Celiberti è stato arricchito da incontri significativi e da un’apertura costante verso le avanguardie artistiche. A soli diciannove anni, nel 1948, partecipa alla rinomata Biennale di Venezia, un chiaro segno del suo talento precoce.

Un periodo fondamentale per la sua crescita si è svolto nello studio di Emilio Vedova a Venezia, dove ha condiviso anche uno spazio con Tancredi. Vedova, insieme a Pizzinato e Santomaso, rappresentava un importante punto di riferimento per l’arte veneziana di quegli anni. Celiberti si trovò immerso in un ambiente di fervore creativo: questo contatto diretto con maestri dell’astrattismo e dell’informale si è rivelato cruciale per lo sviluppo del suo linguaggio.

Negli anni Cinquanta, grazie a una borsa di studio del Ministero della Pubblica Istruzione, trascorse un periodo significativo a Bruxelles, approfondendo le sue ricerche sull’arte d’avanguardia europea. I suoi viaggi lo portarono a Parigi, Londra, New York e nei paesi dell’America Latina. Il suo lessico artistico si arricchì ulteriormente e lo portò a creare opere che, pur rimanendo legate alle sue radici, comunicano in una lingua universale. A Londra, tra il 1957 e il 1958, entrò in contatto con l’espressionismo di artisti come Francis Bacon e Graham Sutherland. Queste figure probabilmente hanno influenzato la sua sensibilità per la figura umana e la sua rappresentazione emotiva e, talvolta, tormentata.

Tornato a Udine a metà degli anni Sessanta, Celiberti ha intrapreso un percorso di intensa riflessione su se stesso, un viaggio che continua ancora oggi, caratterizzato da una continua sperimentazione.

La mostra “E-vocazioni: Fedele e Celiberti” a Villa Nachini Cabassi rappresenta un’opportunità preziosa per apprezzare la ricchezza del percorso di questo grande artista. Giorgio Celiberti, pur assorbendo influenze e interazioni significative, è riuscito a forgiare una voce artistica autentica e inconfondibile.

Se volete esplorare la vita e le opere di Celiberti, consultate il suo sito: https://www.giorgioceliberti.com/

Un Dialogo tra Realtà e Visione

La mostra “E-vocazioni: Fedele e Celiberti tra realtà e visione” è un’opportunità unica per immergersi in un dialogo artistico profondo e coinvolgente. Questa esposizione offre due prospettive distinte ma complementari: da un lato l’introspezione emotiva e la memoria dei volti di Simona Fedele, dall’altro la forza materica e la ricerca del segno di Giorgio Celiberti.

La mostra è stata prorogata fino al 27 settembre 2025! Vi invitiamo calorosamente a visitare Villa Nachini Cabassi e a esplorare tutti gli spazi espositivi che ospitano questa straordinaria collezione.

Abbiamo creato una piccola mappa coi luoghi della mostra e gli orari in cui visitare, che potete consultare a questo link: https://bit.ly/4emwQ8W

Non sarà solo una visita, ma un vero e proprio viaggio che stimolerà i vostri sensi e la vostra mente. Fotografate la vostra opera preferita e taggateci sui social! @IAT Colli Orientali del Friuli

Sculture di Giorgio Celiberti nel giardino di Villa Nachini Cabassi, in occasione della mostra "E-vocazioni: Fedele e Celiberti tra realtà e visioni"
Sculture di Giorgio Celiberti nel giardino di Villa Nachini Cabassi